È stato condannato a un anno e 600 euro di multa in primo grado per favoreggiamento alla prostituzione. E ora, nel più stretto riserbo e nel terrore che la sua famiglia lo sappia, attende in silenzio l'appello. Perché lui, un ottantenne del Cassinate - assistito dall'avvocato Anna Ciaraldi - ha sempre dichiarato agli inquirenti di non entrarci proprio nulla con questa brutta storia, dove a fare da sfondo ci sono giovani lucciole e pendolari del sesso.

A finire sotto processo per favoreggiamento, però, è stato anche lui, accusato di aver "accompagnato al lavoro" la ragazza di origini rumene che credeva fosse una cameriera. In realtà lei, poco più che ventenne, si faceva accompagnare nei pressi di un locale di Cassino per prendere "servizio", ma le sue specialità non erano le pizze. Né la capacità di gestire una sala. Però l'anziano, a suo dire, non sapeva nulla. E durante una retata, tra lucciole e clienti, è finito anche lui. Terrorizzato e incredulo.

La storia

Lei, giovane e bella, con un matrimonio in crisi in Romania, gli aveva più volte chiesto un passaggio per raggiungere Cassino. Quei soldi che guadagnava facendo la "cameriera" servivano appena per sopravvivere. Ma, non avendo adeguate disponibilità economiche, non poteva permettersi un'auto. Così in più di un'occasione chiedeva un aiuto all'anziano, offrendogli un drink una volta "al lavoro", con la rassicurazione di farsi riaccompagnare da un'amica. Quando l'uomo andava via lei usciva dal locale e iniziava a lavorare.

Lui, da vero "nonno", le aveva dato anche buoni consigli, offrendole saggi suggerimenti. Tanto che la giovane aveva persino deciso di tornare a casa per chiudere con il marito. Intanto, le indagini avviate dagli inquirenti per contrastare la prostituzione, avevano portato a un filone ben preciso: quando la rumena è tornata in Italia e ha chiesto al pensionato un passaggio, nelle retata è finito anche lui. E in tribunale la sua verità è apparsa poco solida, tanto da essere stato condannato a un anno oltre al pagamento di 600 euro. Atteso a marzo l'appello.